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Tsukiko ha poco meno di quarant'anni. Vive sola, e dopo il lavoro frequenta uno dei tanti piccoli locali di Tokyo dove con una modica spesa si possono mangiare ottimi manicaretti e bere qualche bicchiere di birra o di sake. È un'abitudine molto diffusa fra gli uomini della metropoli, meno fra le donne. In una di queste occasioni incontra il suo insegnante di giapponese, che riconosce, malgrado i tempi del liceo siano ormai lontani, quando lo sente ordinare le stesse pietanze. Tsukiko e il prof, come lei lo chiama, iniziano a parlare e trovano subito un'intesa nella loro passione per il cibo. Fagioli fermentati con tonno, frittelle di radici di loto, scalogni sotto sale e altre leccornie della delicata cucina giapponese accompagnano gli incontri mai programmati, ma non per questo meno frequenti, di due persone così diverse eppure simili nella quieta accettazione della propria solitudine, e ogni incontro rappresenta un impercettibile avvicinamento, serve a chiarire dubbi e fraintendimenti. Ma la donna fatica a trovare una sua dimensione adulta, e il professore - che è vedovo e ha settanta anni - non riesce a uscire dal suo passato di marito e insegnante. Arriva la stagione dei funghi, le ferie di Capodanno passano senza allegria, poi fioriscono i ciliegi, si organizza una gita che delude le aspettative e termina, come tante serate, nel torpore dell'alcol... Trascorrono così due anni. E dopo infiniti appuntamenti, giunge il momento in cui il prof, nella sua lingua un po' vecchiotta, con i suoi modi di fare non proprio disinvolti, vince il pudore e chiede a Tsukiko se accetterebbe di frequentarlo «con la prospettiva di stringere una relazione amorosa». La storia di un amore insolito, e la scoperta di una scrittrice capace di cogliere, senza mai cadere nel sentimentalismo, la dolcezza della vita.
Publication Year: 2011
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Questo libro potrei riassumerlo con una frase di Tsukiko "ed anche quella sera avevamo bevuto troppo".
Non fanno altro tutto il tempo, e capisco che piaccia a tutti e due bere, capisco che si incontrino in un locale etc. etc. ma dopo un po' basta. Bevono talmente tanto che uno dei due dovrebbe finire in ospedale prima o poi, soprattutto il professore dato che ha la sua certa età, ed invece continuano, continuano e non fanno altro tutto il libro. BASTA PIETA'.
Non credo che la differenza di età sia necessariamente un problema in una relazione, ma nel loro caso sono semplicemente ridicoli. Lei ha avuto diverse altre scelte che scarta anche se vorrebbe assolutamente una relazione e si capisce per tutto il libro. Perché scegli il professore che ha un figlio che ha almeno 15 anni più di lei? semplicemente perché anche se ha quasi 40 anni è una bambina, vuole continuare a comportarsi come una bambina e lui la tratta così.
Era ovvio che sarebbero finiti insieme alla fine, ma l'ho trovata una scelta abbastanza infelice. Che lei si comporti da bambina stupida posso anche capirlo, ma il professore per il 90% del libro si è comportato come un adulto assennato che vuole un po' di compagnia per bere ma non asseconda i capricci di una ragazzina ed invece alla fine ha ceduto.
Avrei preferito un finale amarognolo in cui lui non cede, magari smettono del tutto di vedersi ( dato che lei è una bambina e metteva sempre il broncio quando lui la rifiutava) piuttosto che questo finale scontato.