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Four brothers. Two missions. One explosive read. Jennifer Lynn Barnes returns to the world of her #1 bestselling Inheritance Games trilogy, and the stakes have never been higher. Grayson Hawthorne was raised as the heir apparent to his billionaire grandfather, taught from the cradle to put family first. Now the great Tobias Hawthorne is dead and his family disinherited, but some lessons linger. When Grayson’s half-sisters find themselves in trouble, he swoops in to do what he does best: take care of the problem—efficiently, effectively, mercilessly. And without getting bogged down in emotional entanglements. Jameson Hawthorne is a risk-taker, a sensation-seeker, a player of games. When his mysterious father appears and asks for a favor, Jameson can’t resist the challenge. Now he must infiltrate London’s most exclusive underground gambling club, which caters to the rich, the powerful, and the aristocratic, and win an impossible game of greatest stakes. Luckily, Jameson Hawthorne lives for impossible. Drawn into twisted games on opposite sides of the globe, Grayson and Jameson—with the help of their brothers and the girl who inherited their grandfather’s fortune—must dig deep to decide who they want to be and what each of them will sacrifice to win.
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“Perché un Hawthorne dovrebbe accontentarsi di fare meglio, quando potrebbe essere il migliore?”
È stato bellissimo entrare nelle menti di Grayson e Jameson ♥︎
Rivivere i loro ricordi sin da bambini e di come con il passare degli anni diventavano più maturi e coscienziosi delle relative posizioni nella famiglia Hawthorne.
Le figure di Tobias e di Emily hanno avuto un visibile impatto psicologico sulle menti di entrambi i fratelli. Mi faceva quasi male leggere certe scene, soprattutto sapendo il rapporto competitivo che avevano G e J sin da bambini. E come per colpa di Emily la situazione sua degenerata, creando una rottura tra i due fratelli.
«Tu sei fuoco vivo.»
«Tu... sei tutto.»
Per quanto riguarda la coppia principale della saga di tig, se qualcuno aveva ancora dubbi in merito (ho letto qualche recensione negativa) in questo libro è innegabile la chimica e la complicità tra i due personaggi.
(la gente che non accetta ciò ed è ancora convinta che Avery stesse meglio con X. Se l’è legata al dito, sorry not sorry.)
«Non amo rubare niente.»
«Eccetto i cuori.»
Menzione d'onore a Rohan, personaggio che mi è piaciuto molto e di cui non vedo l'ora di leggere il suo pov in The Grandest Game!