Jonathan Freedland

In a book that is part thrilling adventure, part exploration of some of the darkest secrets of the Holocaust, award-winning journalist and best-selling novelist Jonathan Freedland uncovers the extraordinary story of the first Jew to break out of Auschwitz, a man who was determined to warn the world—and pass on a truth too few were willing to hear. In April 1944, Rudolf Vrba became the first Jew to break out of Auschwitz—one of only four who ever pulled off that near-impossible feat. He did it to reveal the truth of the death camp to the world—and to warn the last Jews of Europe what fate awaited them at the end of the railway line. Against all odds, he and his fellow escapee, Fred Wetzler, climbed mountains, crossed rivers and narrowly missed German bullets until they had smuggled out the first full account of Auschwitz the world had ever seen—a forensically detailed report that would eventually reach Franklin Roosevelt, Winston Churchill and the Pope. And yet too few heeded the warning that Vrba—then just nineteen years old—had risked everything to deliver. Some could not believe it. Others thought it easier to keep quiet. Vrba helped save 200,000 Jewish lives—but he never stopped believing it could have been so many more. This is the story of a brilliant yet troubled man—a gifted “escape artist” who even as a teenager understand that the difference between truth and lies can be the difference between life and death, a man who deserves to take his place alongside Anne Frank, Oskar Schindler and Primo Levi as one of the handful of individuals whose stories define our understanding of the Holocaust.

Auschwitz, 1944. La zona è un cantiere edile e rimbomba del rumore sordo del legno, dei cani che abbaiano e delle grida delle SS e dei Kapò. Walter Rosenberg controlla con cura la machorka, il tabacco russo, infilata nelle fessure delle assi della catasta di legno perché i cani trovino l’odore repellente. È nascosto con Alfred Wetzler in quella catasta da tre giorni. Ha udito migliaia di stivali che calpestavano il terreno, gli ufficiali che imprecavano, i cani con la bava alla bocca alla ricerca del minimo, fragile, trepidante segno di vita umana e, ora che l’anello esterno delle torri di avvistamentoè sgombrato, è il momento giusto per scappare. Fuggire da Auschwitz a diciannove anni insieme con Fred, l’amico bohémien conosciuto a Trnava, in Slovacchia. Due ragazzi ebrei prigionieri dell’orrore nazista. Cosí comincia una fuga che è senza precedenti nella tragica vicenda della Shoah, una fuga che farà di Rudolf Vrba, – il nome che prenderà Walter Rosenberg peregrinando nei paesi dell’Europa dell’Est governati dagli alleati dei nazisti – un testimone meritevole di stare accanto ad Anna Frank, Oskar Schindler e Primo Levi.È una storia che mostra «come le azioni di una sola persona, anche adolescente, possano piegare l’arco della Storia, se non verso la giustizia, almeno verso la speranza». Rudolf Vrba racconterà, infatti, in maniera dettagliata e precisa, dello sterminio e del progetto della «soluzione finale». Non sarà creduto, sulle prime. Le trentadue pagine del suo rapporto arriveranno, tuttavia, fino a Roosevelt, a Churchill e al Papa e diventeranno poi il documento chiave del processo di Norimberga.La sua impresa è raccontata in questo libro perché «si esibisca in un’ultima sottrarsi all’oblio ed essere ricordato».«Pensavo di conoscere la storia di Auschwitz, ma Freedland la racconta da una prospettiva totalmente nuova». Tracy Chevalier«Un libro acuto e straziante che si interroga su temi universali, tra cui il potere dell’informazione e della è possibile fermare un genocidio dicendo la verità?» Yuval Noah Harari«Due giovani fuggiti da Auschwitz denunciarono lo sterminio. Ma all’inizio molti ritennero che si trattasse di esagerazioni». Paolo Valentino, Corriere della Sera«È più facile macellare degli agnelli che dare la caccia ai cervi». Jonathan Freedland

La verdadera historia de Rudi Vrba, el judío que escapó de Auschwitz para alertar al mundo de las atrocidades nazis. En abril de 1944, Rudolf Vrba se convirtió uno de los primeros judíos que escapó de Auschwitz. Contra todo pronóstico, tras esquivar por poco las balas alemanas, él y su compañero de fuga escalaron montañas y cruzaron ríos para alcanzar la libertad. Vrba quería advertir a los últimos judíos de Europa del destino que les esperaba al final de la vía férrea. Brillante estudiante de ciencias y matemáticas, memorizó cada uno de los detalles de la maquinaria nazi y lo arriesgó todo para recopilar los primeros datos de la Solución Final. Tras su huida, sacó de contrabando el primer relato completo de cuanto acontecía en los campos de exterminio, un informe detallado que finalmente llegaría a manos de Franklin Roosevelt, Winston Churchill y el papa, y que acabaría salvando miles de vidas judías. El maestro de la fuga es la historia de un hombre que merece ocupar su lugar en la historia junto a Ana Frank, Oskar Schindler y Primo Levi, protagonistas todos ellos del capítulo más oscuro de nuestro pasado reciente.