Sul balcone della pensione Ottoburg di Merano, dove si era recato per un soggiorno di cura, Kafka scrisse, a partire dall'aprile del 1920, le prime lettere a Milena Jesenská Pollak, una giovane traduttrice ceca che aveva conosciuto a Praga. Amici e amiche così la descrivono: "Fu prodiga di tutto in misura incredibile: della vita, del denaro, dei sentimenti ... Non considerava vergogna avere sentimenti profondi. L'amore era per lei un che di chiaro, di ovvio". Kafka ne completa il ritratto: "Lei è un fuoco vivo come non ne ho mai visti". Prima di Milena ci furono altre donne nella vita di Kafka, ma nessun'altra riuscì a scandagliare così in profondità l'animo di un uomo costretto all'ascesi non per vocazione o come scelta di un atto eroico, ma per l'incapacità di scendere a compromessi. Le Lettere a Milena sono la cronistoria di un amore complesso, profondo e che già prima di iniziare sembrava destinato a finire.
Publication Year: 1999
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Una raccolta di lettere da parte dello scrittore Franz Kafka indirizzate alla sua traduttrice Milena, diventata per lui un’amicizia importante nel corso degli anni, anni in cui egli si sentiva un po’ soffocare dalla vita che conduceva e dai suoi rapporti. L’andamento è interessante perché fa capire un po’ la solitudine che prova l’autore, e ci sono delle frasi che, in realtà, sono davvero molto belle e mi hanno colpita. Una volta compreso meglio il suo modo di esporsi, il tutto diventa più affascinante, tuttavia, per il resto, è un no. Non racconta di suoi eventi in modo troppo emozionante, sembra più una fissa nei confronti di Milena, anche se non malsana. La parte emozionante è come si sente lui in generale, ma finisce lì.