Your rating:
«La letteratura per ragazzi ha una lunga e nobile storia di scarsa considerazione. Sul volto di certe persone si disegna un sorrisetto particolare quando racconto loro che cosa faccio, più o meno lo stesso che mi aspetterei di vedere se dicessi che costruisco minuscoli mobili da bagno per elfi. Scrivo narrativa per ragazzi da oltre dieci anni ormai, e faccio ancora fatica a darne una definizione. Ma so con certezza che cosa non è: non è solo per ragazzi.» Katherine Rundell firma un’appassionata difesa della letteratura per ragazzi, contro i pregiudizi e gli snobismi di chi pensa che leggerla dopo una certa età sia bandito. Ma chi lo ha detto che c’è un’unica direzione di lettura nella vita? Che non si possa andare avanti e indietro, mischiare i generi, leggere contemporaneamente Joyce e Dahl, i saggi di Derrida e le avventure di Mary Poppins? Leggere libri per ragazzi da adulti non è regredire, non è tornare indietro, ci spiega Rundell con puntuta saggezza, al contrario se li abbandoniamo del tutto «lo facciamo a nostro rischio e pericolo, perché rinunciamo a uno scrigno di meraviglie che, guardate con occhi adulti, possiedono una magia completamente nuova.»
No posts yet
Kick off the convo with a theory, question, musing, or update
Your rating:
<< Tra la maggior parte degli adulti circola l’idea che dovremmo leggere in una sola direzione, perché
leggere anche nell’altro senso sarebbe come regredire, ritirarci: tornare indietro. E così superi il cane
Spotty, sopravvivi a quel mostro a due teste di Peter-e-Jane, oltrepassi Narnia, poi Il giovane Holden o
Patrick Ness, e da quel momento in poi approdi alla letteratura per adulti, dove resti, trionfante, senza
mai guardarti indietro, perché guardarti indietro sarebbe come perdere tutto il vantaggio ottenuto.
Ma il cuore umano non è un viaggio in treno. Non è così che le persone leggono; o almeno, non è così
che leggo io >>.