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In una comunità del futuro prossimo, tornata ad uno stadio di vita semi-primitiva, un gruppo di funzionari, conosciuto come il Consiglio dei Guardiani, amministra le leggi dominando la popolazione dall’interno dell’unico edificio moderno del villaggio. Tutti vivono in capanne rudimentali, in lotta per la semplice sopravvivenza, incapaci di qualunque sentimento di empatia e di pietà. I più deboli sono emarginati e rifiutati, ma nonostante questo Kira, deforme dalla nascita, sarà l’unica in grado di guardare oltre quella coltre di abbrutimento a cui tutti sembrano ormai rassegnati.
Publication Year: 2011
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Iniziato col dire che questa trilogia merita davvero, il primo libro "The giver; il donatore" era assolutamente splendido e questo anche se ha qualcosa in meno è comunque degno di nota. Sbirciando in giro ho notato che qualcuno considera Lois Lowry una scrittrice di libri per bambini, a parte che non considero nè "Gathering Blue" né "the Giver" libri per bambini, ma nel caso magari da piccola avessi letto libri del genere!
Il mondo di "Gathering Blue" è completamente diverso da quello di "The Giver". Mentre nel primo libro c'era un'ambiente molto fantascientifico ed è difficile spiegare la figura del donatore senza ricorrere o alla magia o ad una tecnologia non ancora scoperta, nella storia di Kira non solo il mondo non si è evoluto tecnologicamente ma casomai è successo il contrario. La gente vive in capanne di fortuna, con poco o quasi nulla da mangiare, svolge lavori umili e vive di caccia o coltivazioni per lo più.
Kira è una protagonista originale, in parte perché zoppa ma anche perché riesce a non essere noiosa né mai banale durante tutto il libro. Avrei voluto dare un bel cinque tondo a "Gathering blue" in effetti, ma quello che mi ha frenato è stata la trama che è bella ma troppo banale.
Mi spiego meglio, forse sono solo io ma avevo capito subito che i genitori di Kira (ma non solo i suoi anche quelli di Jo e Thomas) erano stati assassinati e non erano semplicemente morti uccisi dalle belve. A parte che la stessa nonna di Kira dice che di belve non ce ne sono e non capisco perché non crederle dato che Kira si fa tutta la strada fino a casa sua e di belve non ne incontra mai, anzi le dicono pure di andare tranquilla che tanto è sicuro. Poi strano che tutti i genitori di questi figli dotati di talenti particolari muoiano improvvisamente, lasciando tu guarda i figli orfani e pronti a essere "rubati" dal Consiglio e usati a loro piacimento.
Stesso discorso per le catene ai piedi del Cantore, appena ha descritto il rumore metallico che tu sentiva solo in prima fila ho capito che veniva dal Cantore e che potevano essere solo delle catene e il colpo di scena finale con il padre di Kira non era un colpo di scena secondo me.
Bel libro comunque, voglio proprio leggere il seguito.