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In un futuro di classi genetiche rigidamente separate, di metropoli controllate da una polizia corrotta, un uomo appartenente alla casta superiore uno dei più famosi del globo si ritrova all'improvviso senza identità. Jason Taverner, conduttore di uno show televisivo da trenta milioni di telespettatori, viene infatti cancellato all'improvviso dalla memoria del pianeta. Nessuno si ricorda di lui, nessun supporto informatico conserva il suo nome. Jason Taverner non è mai esistito. Comincia da qui un vero e proprio viaggio nell'inferno, nei bassifondi di una città ipertecnologica dove il proletariato della specie vive in un immenso labirinto. Tutto sembrerebbe deciso. Ma la superiore dotazione genetica di Taverner potrebbe ancora dettargli una via d'uscita. In un mondo attraversato da lividi lampi di disfacimento, il genio profetico di Philip K. Dick immagina la disperata corsa di un personaggio alla ricerca della salvezza. Quella che solo l'antico tributo umano al dolore, le lacrime, potrebbe forse rendere possibile.
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“Il vaso azzurro fatto da Mary Anne Dominic e comperato da Jason Taverner come regalo per Heather Hart finì in una collezione privata.
E' ancora lì oggi, ed è considerato un prezioso tesoro.
E, in effetti molti esperti di ceramiche artistiche lo ritengono un vero capolavoro. E lo amano.”
Mio Dio questo libro è ipnotico. Ho iniziato a leggerlo ed è stato veramente difficile fare delle pause e metterlo giù perché dovevo sapere come sarebbe andato a finire.
Jason Taverner è un personaggio interessante, ed è assurdo perché nonostante i suoi tanti difetti ed il modo in cui all'inizio del libro tratta con noncuranza chiunque attorno a sé dovrebbero farlo odiare ed invece no. Nonostante non sia esattamente il classico eroe per cui si fa il tifo è impossibile non sperare per tutto il libro che in un modo o nell'altro se la cavi, perché non possono succedere veramente tutte a lui e non si merita tutta la sfortuna che gli è improvvisamente piombata addosso.
Non ho amato il modo in cui Dick se ne è uscito, la storia della droga e del tempo che è solo nella propria mente non è chiarissima e nemmeno soddisfacente ma si sa che nei libri sci-fi può succedere di tutto e tutto va preso per buono senza fare troppe domande.