Quando la giovane donna che ha chiesto udienza entra nel suo ufficio, il consigliere di Stato ha una reazione bizzarra: una violenta ilarità si diffonde nelle sue membra come un formicolio. "È così che deve ridere il diavolo» pensa l'alto funzionario "quando si rende conto ... che il suo volto ... somiglia – sia pure in modo deforme e orrendo, vago e terribile – a quello di Dio». Perché la splendida creatura che gli sta davanti è il doppio perfetto di colei che anni prima, nella penombra di una stanza, gli aveva chiesto, con voce lievemente roca, citando Lord Lyttelton: "Tell me, my Heart, if this be Love?». Poco tempo dopo quella donna si era uccisa – per amore di un altro. E adesso è tornata, pensa l'uomo: adesso che lui, a quarantacinque anni, comincia a sentirsi vecchio; ed è tornata proprio nel giorno in cui egli ha appena controfirmato un documento che getterà il suo paese nella tragedia della guerra. Ma la giovane seduta di fronte a lui gli dice di venire dal Nord e di chiamarsi Aino Laine: un nome che in finlandese significa Unica Onda. Che cosa vuole? Un permesso di soggiorno, dice... Eppure, forse, non tutto è così limpido, e il consigliere lo scoprirà al termine di una lunga notte in cui quella donna, comparsa all'improvviso nella sua vita come un gabbiano planato da lontananze boreali (uccelli voraci, i gabbiani, dotati di una straordinaria energia, e di occhi grigioverdi, simili a quelli di Aino), si mostrerà più ambigua e indecifrabile di quanto lui avesse immaginato – e gli svelerà qualcosa di sorprendente sull'unicità delle creature umane. Ancora una volta – come nelle Braci, come in Divorzio a Buda – al centro di questo enigmatico romanzo troviamo un triangolo amoroso, che Márai ci narra con quella carezzevole e crudele maestria che è soltanto sua.
Publication Year: 2014
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Márai siempre es una deliciosa sorpresa reflexiva en cada una de sus novelas. Aunque he leído unas tres, cada una me ha maravillado con su toque único y especial, sin perder esa narratividad tan única y personal de este autor.
Las novelas de Márai siempre son como una pequeña ventana desde la que puedes ver una escena de una obra inconclusa, siempre quedas con ganas de saber más.
En este libro, como en novelas anteriores, se usa el diálogo entre dos personajes para dar sentido a una idea, una reflexión visceral a la par que lógica sobre un tema concreto. Si bien se ahonda en el pasado y circunstancias de los personajes, lo que les aporta riqueza y textura, el diálogo y lo que causa este mismo en el lector es sin duda lo que me fascina de los escritos de Márai.