Your rating:
Inghilterra, 1643. Il Parlamento combatte contro il re, la guerra civile infuria, il fervore puritano attanaglia il Paese e il terrore della dannazione brucia dietro ogni ombra. A Manningtree, una cittadina della contea dell’Essex privata dei suoi uomini fin dall’inizio della guerra, le donne sono abbandonate a se stesse; soprattutto alcune di loro, che vivono ai margini della comunità: le anziane, le povere, le non sposate, quelle dalla lingua affilata. In una casupola sulle colline abita la giovane Rebecca West, figlia della vedova Beldam West, «donnaccia, compagna di bevute, madre»; tra un espediente e l’altro Rebecca trascina faticosamente i suoi giorni, oscurati dallo spettro incombente della miseria e ravvivati soltanto dall’infatuazione per lo scrivano John Edes. Finché, a scombussolare una quotidianità scandita da malelingue e battibecchi, in città non arriva un uomo: Matthew Hopkins, il nuovo locandiere, che si mostra fin dal principio molto curioso. Il suo sguardo indagatore si concentra sulle donne più umili e disgraziate, alle quali comincia a porre strane domande. E quando un bambino viene colto da una misteriosa febbre e inizia a farneticare di congreghe e patti, le domande assumono un tono sempre più incalzante… Le streghe di Manningtree è la storia di una piccola comunità lacerata dalla lenta esplosione del sospetto, in cui il potere degli uomini è sempre più illimitato e la sicurezza delle donne sempre più minata.
Publication Year: 2023
No posts yet
Kick off the convo with a theory, question, musing, or update
Your rating:
Nelle streghe di Manningtree non c'è neanche una strega, nulla di magico, ma molto di spaventoso.
Questo libro tratta della condizione femminile, dell'asservimento della donna all'uomo, della paura della povertà, della diversità fino alle estreme conseguenze.
In questo libro si parla del rapporto tra madre e figlia, che io personalmente ho trovato molto realistico e toccante nel suo essere scostante. La figlia odia la madre, ma allo stesso tempo la ama e sarebbe pronta a rinunciare alla libertà per una madre a cui, a detta sua, si addice un appellativo ingombrante e malvagio.
Rebecca, la protagonista del libro, parte da giovane ragazza innocente con una madre dal pessimo carattere, innamorata di un giovanotto, che fa le chiacchiere con la sua amica passeggiando. Alla fine della storia Rebecca è completamente cambiata, stravolta dagli eventi che si sono succeduti, con una nuova consapevolezza su cosa sia il peccato.
Quello che mi è piaciuto di più è stato il modo in cui questo libro, utilizzando la caccia alle streghe sia stato in grado di commentare sulla condizione femminile con grande attualità dato che, come è scritto nella postfazione, il fenomeno della caccia alle streghe non è relegato solo ai libri di storia, ma avviene ancora tutt'ora.
L'unica pecca è stata non avere avuto il discorso finale di Beldam West, quello mi sarebbe piaciuto.