Ho fatto di nuovo nottata per leggere un romance? Sì, a quanto pare è il mio modus operandi. Da tempo avevo intenzione di lanciarmi nel mondo di Emily Henry, di capire il motivo di tutto l'hype che la circonda. Dopo varie ricerche e diversi libri iniziati e abbandonati alla seconda pagina ho scommesso su Funny story e la mia scommessa ha pagato. Il libro è divertente senza essere fastidioso, è romantico, ma non troppo smielato ed è serio senza diventare inutilmente tragico. Mi sono molto, forse troppo, rivista in Daphne e nei suoi pensieri sull'amicizia, mentre molto in Miles mi ha ricordato del mio fidanzato quindi ovviamente loro mi sono subito piaciuti; la trama mi ha interessato, ma non del tutto e il "conflitto" finale poteva forse essere evitato se ci si fosse fermati a parlare per più di due secondi, ma le reazioni sono state molto realistiche e io non so dire se mi sarei comportata diversamente trovandomi a viverle, probabilmente avrei fatto molto peggio (sicuramente a Peter non avrei tirato delle mandorle, forse delle scarpe o qualcosa di più pesante). Alla fine è stata una lettura piacevole, non so se leggerò altro di Emily Henry, ma questo sicuramente mi è piaciuto.

Questo è un libro che per forza di cose non può lasciare indifferenti, genera reazioni viscerali, fisiche. È una lettura che ti provoca, ti spinge, ti pungola e mentre leggi senti la rabbia crescere, la bile risalire, la voglia di prendere a pugni qualcuno e poi piangere per mezz'ora. In un universo magico un po' steampunk e un po' primo novecentesco, Sciona Freynan è diventata la prima highmage nella storia del paese. Il suo talento è indiscutibile, la sua brama di conoscenza è senza eguali, ma sarà proprio questa a farle scoprire un segreto che sarebbe dovuto rimanere celato. In questo universo la misoginia è legge, le donne non contano se non come madri e mogli e viene addirittura praticata la lobotomia come cura all'isteria femminile. Al di sotto delle donne ci sono soltanto i Kwen, gruppo etnico proveniente dall'esterno della città che vengono trattati alla stregua di schiavi o di merce e il nostro protagonista maschile, Thomil, appartiene ai Kwen. Per colpa di uno scherzo al contempo misogino e razzista, Sciona e Thomil finiscono a lavorare insieme e il loro essere ai margini della società li unisce contro il nemico comune. Questo libro non è semplice da leggere, non è una lettura da fare a cuor contento, si mescolano temi come il patriarcato, la condizione femminile, la schiavitù, il razzismo, l'imperialismo, la corruzione, la complicità in un vortice che risucchia tutto al suo interno. È una lettura che rimarrà con me per molto tempo, ma forse l'unico gusto che mi resta è l'amaro in bocca.

Come sarebbe Mary Poppins se la protagonista fosse uscita da un manicomio criminale? Ecco, questo libro potrebbe essere la risposta. Short and sweet (circa), in meno di 200 pagine l’autrice ci accompagna nella discesa nella pazzia della sua protagonista e, come lei stessa scrive alla fine: “le descrizioni raccapriccianti dei miei omicidi leniranno il prurito incessante della curiosità morbosa, il desiderio perverso di sapere fino a che punto si può spingere il male”. Una vera chicca per lettori dagli stomaci forti.

How could I ever describe a book that captured me so completely I forgot my own name? What could I possibly say about it—what words could I invent—that would ever be enough? That Alix E. Harrow possessed some kind of magic, I already suspected. But after reading this book, I’m certain of it. No mere human could wield words this way; the same letters that make up our mortal alphabet simply do not arrange themselves like that. The Everlasting takes what The Six Deaths of the Saint was (which to me was already a masterpiece in just 30 pages) and elevates it to such a degree that any rating from 1 to 5 becomes meaningless. The story (or stories) of Una and Owen unfold so masterfully that at some point I wasn’t sure anymore whether I was reading, or if the scenes were happening on their own inside my mind. “Who is free, who loves another?” is the line I wish I could tattoo on my skin—along with a thousand others, and a thousand more still—but even that wouldn’t give them the importance they deserve. Never have I read a love story like this one—a story of power, of fate, of struggle, of desire, of salvation, of damnation, of oppression, and of triumph. **** and Owen Mallory, you will forever be dear to my heart.

Apprezzare una fanfic Dramione trasformata in dark fantasy non era nella mia 2025 bingo card, eppure eccoci qua. Alchemised è la trasposizione nel mercato editoriale classico della fanfic Manacled, caposaldo della ship Dramione e osannata da anni. Io, da non amante della coppia, non avevo mai letto l'opera originale e non ne avevo neanche mai sentito il desiderio. Quando poi è stata annunciato Alchemised, presa dalla curiosità, ho deciso di cedere. Ora, Alchemised è un capolavoro? Ovviamente no, il libro soffre la mancanza di un editing più strong, capitoli interi che potevano essere tagliati e scene ripetute senza nessuna necessità; il world building fatica a carburare, molte cose sono confuse e nebbiose e fino alla fine non ho capito cosa sia successo in più di un momento; il cringe e il tossichello di Kaine si fanno sentire in parecchi punti, quasi come un malessere di quartiere che ti viene a bussare col motorino col suo "bambolina, sei solo mia" e Helena passa dall'essere sottona a dominatrix e ritorno ad un ritmo che fa venire il mal di testa. Però mi è piaciuto. Mi è piaciuto come mi piacciono le fanfiction, sapendo che il world building è solo di contorno, che ogni capitolo è un mondo a parte, che "no beta, we die like men" e che l'unica cosa che interessa è la storia d'amore tra quei due personaggi che nell'opera canon si saranno parlati due volte a stento. 1075 pagine erano troppe, oggettivamente parlando, ma alla fine sei talmente dentro al dramma che vuoi sapere come va a finire. Per quanto riguarda tutte le polemiche che si sono scatenate da questo libro, tutti gli schieramenti che si sono creati e tutti i video che hanno intasato Instagram e Tiktok io non ho molto da dire, sono solo sorpresa che ci sia stato tutto sto dramma per quello che alla fine è stato un piccolo momento in un libro enorme e che è stato anche gestito, a mio modesto parere, in un modo anche decente. Poteva essere evitato? Forse, ma non sono nella testa dell'autrice, né mi sento di giudicarla. Ho letto di peggio sinceramente e tutti i trigger warning che sono presenti alla fine mi sono sembrati un po' too much. That's all

insert meme exploding brain Capisco qualcosa di videogiochi rpg? Nope Ho mai giocato a Dungeon & dragons seriamente? Neanche Ho adorato questo libro con ogni fibra del mio essere e non vedo l'ora di iniziare il prossimo? OVVIAMENTE Il mondo è finito, la Terra è stata letteralmente schiacciata da un gruppo alieno conglomerato imprenditoriale e i pochi sopravvissuti sono diventate star televisive interplanetarie all'interno di un dungeon pieno di strani mostri, fantasiosi modi di morire e un'IA col feticismo per i piedi. Welcome to Dungeon Crawler Carl. Sapevo che avrei amato questo libro, non so perché sinceramente, ma dentro di me era chiara questa convinzione. Non mi sbagliavo. Ho divorato le pagine come non mi capitava da un po', mi sono innamorata di tutti i personaggi, anche quelli minuscoli apparsi per poche righe e sono pronta a giurare fedeltà alla mia sovrana Grand Champion Best in Dungeon Princess Donut. Questo libro è una continua scoperta, alterna scene da pisciarsi di risate a riflessioni stile Hunger Games a momenti in cui ho veramente pianto. I personaggi sono accattivanti, complessi, divertenti e restano impressi immediatamente. Il world building è eccellente e viene spiegato il giusto per essere chiaro, ma anche un po' misterioso e pronto a mille colpi di scena. Carl è un protagonista efficace, ben scritto e caratterizzato, riesce ad essere serio e leggero e ha una chimica con Princess Donut che altri titoli invidiano. Davvero una grande scoperta e non vedo l'ora di continuare le loro avventure.

Passare tutta la notte a leggere un cowboy romance single daddy nanny trope? Fatto È la migliore lettura della vita? No, ovvio, ma mi ha tenuto compagnia e non sono riuscita a chiuderlo fino alla fine. Cade è the blueprint per l’uomo act of service, Willa non sono sicura mi sia piaciuta al 100%, Luke è l’amore mio e ho adorato tutte le parti in cui era presente. Il finale forse mi ha lasciata un po’ così e non ho ben capito quanti mesi effettivamente Willa sia stata con loro, ma alla fine non è stato un brutto libro. Potrei addirittura leggerne altri di questa saga.

Allora, posso dire che questo libro mi sia piaciuto? No, assolutamente. Ho comunque iniziato immediatamente il secondo? Sì, lo ammetto. I problemi di questo libro sono molti, a partire dalla sua protagonista: Sylvia/Essiya ha lo stesso carisma di una cicca abbandonata sulla spiaggia, non ti fa venire voglia di tifare per lei o di interessarti ai suoi drammi; poi c'è il bad boy, il malessere, Arin e il fatto che sia bello e dannato e che abbia i capelli d'argento non riescono a nascondere la sua totale mancanza di altre caratteristiche. Sti due tizi sono nemici naturali (come gli inglesi e gli scozzesi, cit.) eppure non riescono a smettere di flirtare l'uno con l'altra dietro la ridicola copertura del "no, noi ci odiamo e ci diciamo tante cose brutte perché ci odiamo". Baby girl, non ci ha creduto nessuno neanche per un secondo che tu lo guardavi pensando a come ammazzarlo, diciamoci la verità. Il sistema magico si tiene in piedi con una serie di puntine spuntate attaccate qui e là e tutta una serie di nomi strani e animali fantastici a casaccio. La cosa peggiore (e ce ne vuole per essere peggio di questo) è la scrittura: ogni due righe c'è qualche similitudine assolutamente superflua e al limite dell'obbrobrioso che fa sembrare questo libro una trasposizione fantasy di una fanfic wattpad piena di luoghi comuni come "il suo sguardo che mi trova nella folla" "il respiro che non sapevo di stare trattenendo" e "delizioso tormento". Ho fatto una fatica tremenda a continuare. Quindi perché sento il bisogno di leggere la fine di questa fantastica storia di vendetta e tradimenti? Perché voglio capire fino a che punto si possa spingere il cringe? Ovvio, ma anche perché a sto punto mi sento partecipe in questa allucinazione collettiva spacciata per libro.